TRAPIANTO DI CAPELLI
CHIRURGIA ESTETICA
CHIRURGIA ESTETICA
L’autotrapianto di capelli può essere la soluzione definitiva al problema del diradamento dei capelli o della calvizie. Il concetto è quello di trasferire nell’area calva dei bulbi capilliferi dello stesso paziente, provenienti da un area di cuoio capelluto non soggetta a caduta. Questo significa che i capelli trasferiti non cadranno più.
Le tecniche più utilizzate per questo tipo di trattamento prendono il nome di F.U.T. e di F.U.E.
F.U.T. significa follicular unit transplantation. Questa tecnica consiste nel prelevare dalla zona donatrice, ovvero la nuca del paziente, una striscia di cuoio capelluto. La dimensione della striscia prelevata dipende dalla densità dei capelli, dall’elasticità del cuoio capelluto, e dal numero di innesti necessari preventivato.
L’area di prelievo viene chiusa con dei punti di sutura che verranno rimossi dopo una decina di giorni. Nella zona rimarrà una cicatrice lineare che normalmente è di ottima qualità e viene ben nascosta dai capelli (a patto che non siano troppo corti). La cicatrice potrà eventualmente essere resa ancora meno visibile con la tricopigmentazione, ovvero un tatuaggio di camouflage.
Dalla striscia di cuoio capelluto prelevata vengono estratti tutti gli innesti follicolari necessari al trapianto. Ogni innesto comprende uno o due capelli.
Gli innesti vengono poi inseriti sul cuoio capelluto della zona calva tramite minuscole incisioni puntiformi.
Con la tecnica F.U.T. si possono prelevare nella stessa seduta molte più unita follicolari e in molto meno tempo rispetto alla tecnica F.U.E., con una maggiore efficacia del risultato.
Inoltre questa tecnica riduce al minimo il traumatismo sulle unità follicolari con la conseguenza di una maggiore percentuale di attecchimento e quindi di sopravvivenza dei capelli innestati.
F.U.E. significa follicular unit extraction, e non consiste nel prelievo di una striscia di cuoio capelluto, bensì di tanti singoli innesti. Si tratta di una tecnica molto pubblicizzata perché non lascia la cicatrice necessaria invece per il prelievo della F.U.T.
Nella F.U.E. si prelevano le singole unità follicolari (che possono contenere da una a quattro capelli) con un bisturi circolare di piccolo calibro.
Il resto del trapianto avviene come nella F.U.T.
Nonostante sia oggetto di grandi campagne di marketing e sia molto richiesta dai pazienti, la F.U.E. ha alcuni indubbi svantaggi. Anzitutto il prelievo è più traumatico per il bulbo, e quindi riduce il tasso di attecchimento degli innesti. La tecnica di prelievo è più lenta, e quindi il numero di unità trapiantabili in una singola seduta sarà inferiore. Infine è vero che non ci sarà una cicatrice lineare, ma ve ne saranno moltissime puntiformi e diffuse che possono dare un’immagine di diradamento nella zona donatrice.
La decisione va presa da chirurgo e paziente prendendo in considerazione i pro e i contro precedentemente esposti, nonché l’età del paziente, il tipo di calvizie, e il tipo di capello.
L’intervento si esegue in una sala operatoria attrezzata, in regime ambulatoriale, e in anestesia locale assistita (un anestesista provvede al monitoraggio e all’eventuale sedazione del paziente). Il tutto per ottenere il miglior risultato nel massimo della sicurezza.
Normalmente la testa viene medicata e bendata per la prima notte. Già il giorno dopo si potrà effettuare un primo shampoo.
The “italian touch” in plastic surgery
Dt. Salvatore Carlucci
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